Il 10 dicembre 2023 AB AQUA ha partecipato ad un panel internazionale tenutosi all’interno della cornice della COP28 di Dubai. Il tema trattato è stato relativo all’interazione tra crisi idriche e innovazioni tecnologiche.
L’acqua, concepita come risorsa strategica, condizionerà il futuro delle prossime generazioni come mai prima d’ora. Le riserve di acqua dolce si stanno lentamente esaurendo. L’inquinamento sta mettendo in pericolo fonti idriche essenziali per milioni di persone, il cambiamento climatico sta innalzando il livello del mare e alterando i confini con preoccupanti effetti per milioni di persone e la crescita esplosiva della popolazione in alcune aree del pianeta sta mettendo a dura prova le risorse naturali (compresa l’acqua).
Di conseguenza, oggi l’acqua sta rapidamente assumendo un ruolo centrale nelle relazioni internazionali. In sostanza, non è più “solo” un elemento naturale essenziale per la vita umana; l’acqua ha assunto un valore strategico decisivo. È il cosiddetto “oro blu” che, al pari di altre merci preziose come i diamanti, il petrolio e l’oro, gioca un ruolo chiave nel plasmare la politica internazionale. L’Idro-Strategia e le sue ramificazioni a livello politico, economico e finanziario saranno estremamente rilevanti nei prossimi anni. Lo studio di questa materia richiede un’analisi multiscala, che impiega diverse discipline accademiche e scientifiche: economia, finanza, sociologia, diritto internazionale, geopolitica, ingegneria civile, salute pubblica.
Il titolo dell’intervento tenuto dal dottor Filippo Verre, direttore esecutivo di AB AQUA, è stato: “Revolutionizing Sustainability: Water and Innovation Technologies”.
Tra le varie strategie proposte, abbiamo posto l’accento su tre aspetti rilevanti durante il panel a cui abbiamo partecipato all’interno della Conferenza Cop28:
1) L’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA);
2) L’impiego dei droni ad alta tecnologia per la ricerca di acqua nel sottosuolo;
3) Lo sfruttamento del Principio di Condensazione per produrre acqua pulita attarverso l’umidità dell’aria;
1. Intelligenza artificiale. Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono analizzare grandi quantità di dati per migliorare l’impiego di risorse idriche. L’IA aiuta ad identificare potenziali problemi come l’inquinamento o le perdite nei sistemi idrici. L’intelligenza artificiale può anche prevedere con maggiore precisione la domanda di acqua, favorendo una migliore allocazione e distribuzione delle risorse. I sistemi intelligenti di gestione dell’acqua possono avere un impatto significativo in termini di innovazione. Grazie all’integrazione di sensori, analisi dei dati e Internet of Things (IoT), questi sistemi possono monitorare la qualità dell’acqua in tempo reale, rilevare le perdite e ottimizzare le reti di distribuzione. Questo non solo aiuta a conservare l’acqua, ma riduce anche al minimo gli sprechi, rendendo le infrastrutture idriche più resilienti e sostenibili. AB AQUA ha recentemente lavorato a progetti incentrati sull’implementazione dell’intelligenza artificiale per rendere le reti idriche urbane più efficienti e sicure.
2. Droni con capacità elettromagnetica. La tecnologia moderna consente di utilizzare i droni per sondare il sottosuolo alla ricerca di risorse idriche. Utilizzando apparecchiature elettromagnetiche montate su droni ad alta tecnologia, è possibile cercare l’acqua senza procedere a trivellazioni su larga scala. Questo meccanismo presenta molti vantaggi, sia dal punto di vista economico che ambientale. Innanzitutto, i costi di questa procedura sono molto più contenuti, poiché non vengono utilizzate trivelle, notoriamente molto costose. Inoltre, non scavando grandi buche nel sottosuolo, questa soluzione è molto più sostenibile dal punto di vista ecologico. Questa tecnica di ricerca dell’acqua potrebbe essere incoraggiata per sondare più metri quadrati di terreno a un costo economico e ambientale ridotto.
3. Il principio della condensazione “indotta”. La possibilità di far sì che l’umidità dell’aria si trasformi nuovamente in acqua è allo studio di diverse istituzioni accademiche e centri di ricerca, con l’obiettivo di consentire alle popolazioni delle regioni aride di avere accesso al cosiddetto “oro blu”, senza dover spendere molti giorni alla ricerca di fonti d’acqua lontane per il rifornimento quotidiano di questa essenziale sostanza naturale. A questo proposito AB AQUA ritiene di estremo interesse il processo di estrazione dell’acqua dall’atmosfera, sul quale investire risorse ingegneristiche ed economiche. Attualmente esistono diverse tecniche che potrebbero essere studiate e proposte per “produrre” letteralmente acqua dall’aria attraverso un processo industriale.
Attraverso la tecnologia applicata all’idro-strategia, l’acqua potrebbe diventare uno strumento di cooperazione e amicizia che favorirebbe l’integrazione tra la sponda settentrionale e quella meridionale del Mediterraneo. Strutturando una rete di progetti, si potrebbe ridurre progressivamente la migrazione climatica, che ogni anno causa lo spostamento forzato di decine di migliaia di persone che non dispongono delle risorse idriche necessarie per condurre una vita normale. Questo approccio sarebbe in linea con il Goal 17: Partnership for the Goals degli SDGs, il cui scopo è “rafforzare i mezzi di attuazione e rivitalizzare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile”. Allo stesso modo, verrebbero implementati altri obiettivi degli SDGs, come il Goal 6: Clean Water and Sanitation e il Goal 5: Gender Equality. L’implementazione di progetti ad alta tecnologia potrebbe favorire la presenza di acqua pulita in molte aree caratterizzate da carenza idrica. Inoltre, la presenza di più acqua in alcune località rurali potrebbe favorire la scolarizzazione delle donne. A questo proposito, le giovani donne che erano solite andare a prendere l’acqua da pozzi situati a molti chilometri di distanza dalle loro case potrebbero tornare a scuola, concentrarsi sull’ottenimento di un’istruzione migliore, lavorare, ecc.
Di seguito, le slides che sono state trasmesse durante la presentazione del Panel.
